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Homepage > TURISMO > ITALIA > Cisternino (BR), la bianca “madrina” dei trulli
dicembre 10, 2017  |  By Renato Malaman In ITALIA, TURISMO

Cisternino (BR), la bianca “madrina” dei trulli

161 Cisternino

La pittoresca cittadina delle Murge ospita ogni anno “Borghi”, evento internazionale che mette a confronto professionisti e amministratori su nuove idee rivolte alla tutela, alla valorizzazione e al futuro dei piccoli centri storici del Mediterraneo.  Con Ceglie Messapica e Ostuni, Cisternino propone itinerari ecologici alla scoperta delle bellezze storiche in ambito urbano, delle antiche masserie e di reperti archeologici di straordinario valore. Frantoi e “fornelli” arricchiscono l’offerta.
Qualcuno l’ha definita “l’abbagliante Kasbah della Valle d’Itria”,  per via del dedalo di pittoresche viuzze e di stretti vicoli che attraversano il centro storico, quasi a formarne un bianco labirinto. Ma oggi Cisternino, antica città delle Murge brindisine inserita da tempo fra i “Borghi più belli d’italia” e insignita della Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano, è molto di più. Il suo impegno a favore della tutela dei borghi più belli del Mediterraneo porta a ritenerla oggi la “piccola capitale” dei trulli. Sì, perché il trullo resta l’elemento distintivo dell’architettura tradizionale e del paesaggio stessi di questo storico comune delle Murge, prossimo ai centri che pure devono ai trulli la loro notorietà: da Alberobello a Locorotondo, a Martina Franca.

Scorcio
Scorcio

Cisternino ospita da cinque anni “Borghi”, una “quattro giorni” di incontri, conferenze, mostre e manifestazioni dedicata alla tutela dei borghi più belli del bacino del Mediterraneo, nel corso della quale il tema della tutela e della conservazione di questi piccoli tesori viene affrontato da più punti di vista. “Borghi” rappresenta l’occasione per un confronto ad alto livello fra architetti, urbanisti, amministratori locali, uomini di cultura e operatori del turismo sul futuro di queste perle dal valore inestimabile. Centri che hanno un urgente bisogno di valorizzazione e di promozione turistica e sociale nell’ambito di un progetto di sviluppo sostenibile e coordinato, nel cui ambito anche l’enogastronomia (che qui si esprime con punte di eccellenza) può recitare un ruolo importante. “I Borghi più belli del Mediterraneo” , tema del meeting di quest’anno svoltosi nelle scorse settimane nel teatro comunale, è stato promosso dal Comune di Cisternino in collaborazione con la Regione Puglia.

Cisternino
Cisternino

Mario Saponaro, assessore al Turismo del Comune di Cisternino, è convinto che l’esperienza di “Borghi” rappresenti un contributo importante alla salvaguardia dei piccoli centri storici, proprio perché alla base c’è un confronto di idee di straordinario valore culturale e professionale, nonché la volontà di un confronto che coinvolge realtà di tutto il Mediterraneo. L’obiettivo sta nel  trovare la strada da seguire per il futuro. “Le porte delle nostre città e dei nostri paesi” ha detto Saponaro “devono restare aperte, ma il turismo deve necessariamente diventare sostenibile, perché i tesori artistico-archeologici e ambientali non possono essere devastati da un peso eccessivo, così come la vita dei residenti”. Cisternino rappresenta il modello di un luogo dove anche un turismo dai numeri molto rilevanti (vedi il boom della Puglia registrato quest’estate) non mette a rischio la qualità dell’accoglienza. Un luogo dove anche l’eccellenza eno-gastronomica diventa una motivazione forte per il turista-visitatore. Un modello che può far scuola a livello internazionale.

Cisternino, fornelli
Cisternino, fornelli

La conferenza è stata l’occasione per Cisternino, ma anche per altri centri della zona, come Ceglie Messapica e Ostuni, di promuovere la propria  straordinaria offerta culturale ed enogastronomica. Un esempio virtuoso viene rappresentato, proprio a Cisternino, dal Frantolio D’Amico che sull’antica tradizione dell’olio pugliese ha innestato un’aspirazione allo sviluppo di ampio respiro, per qualità e obiettivi, aprendo le porte – oltre che a visitatori e turisti – anche ai ragazzi delle scuole, per avvicinarli a questo tesoro delle loro terre. “Il motore costituisce la passione, ma noi facciamo anche ricerca, in collegamento con università – spiega Piero D’Amico, il cui frantoio ha una storia centenaria e presenta anche numerosi trulli restaurati – Il tutto per migliorare la qualità. Facciamo rete con gli altri produttori per fare insieme i test”. Risultato: un olio di grande qualità, con lo 0,01% di acidità, destinato per il 75% va all’estero. A Ceglie Messapica, paese famoso per la sua ristorazione d’eccellenza, funziona da qualche anno, in una sede di prestigio come l’ex Convento di San Domenico, la Med Cooking School, unica succursale italiana dell’autorevola Alma, la scuola fondata da Gualtiero Marchesi a Colorno (Parma). La responsabile è Antonella Ricci, famosa ristoratrice locale e popolare personaggio televisivo. La scuola “sforna” ogni anno giovani numerosi giovani chef, i quali non faticano a trovare lavoro, in Italia e in Europa.

Cisternino, trulli
Cisternino, trulli

Ostuni, la città bianca  già famosa al turismo cosiddetto di massa, oggi punta anche su una nicchia culturale, mettendo in mostra i suoi tesori archeologici di recente scoperta. Primo fra tutti Delia, “la grande mamma”. Ovvero Ostuni 1: i resti della giovane madre morta 28.000 anni fa all’ottavo mese di gravidanza e sepolta nella grotta di Santa Maria d’Agnano. E’ stata portata alla luce una ventina di anni fa: aveva ancora la mano posata dolcemente sul ventre, dove custodiva il suo bambino mai nato. I resti sono stati ricomposti dopo un certosino lavoro durato dieci anni e  oggi rappresentano il focus del museo della Civiltà preclassica della Murgia Meridionale di Ostuni. La donna era alta 1,71. un gigante per l’epoca. Oggi viene considerata la madre più antica del mondo e il suo scheletro, e  quello del suo bambino, sono tra i più integri mai trovati al mondo.

Ostuni, maternità preistorica
Ostuni, maternità preistorica

Cisternino si presenta come un borgo ancora a misura d’uomo, dove la cura nell’arredo urbano esalta la bellezza dell’insieme: i proprietari delle case sono tenuti ad imbiancare le facciate ogni anno con un particolare tipo di calce. E tutti lo fanno. Perché tutti amano questo borgo fatto di chianche (le belle pietre locali) rimasto miracolosamente integro, non stravolto nemmeno dai grandi flussi del turismo di massa che in ogni stagione invadono la valle d’Itria attratti soprattutto dai trulli. Cisternino costituisce un esempio di sostenibilità. Le sue chiese, i suoi palazzi, le facciate delle sue case, gli archi, le scalinate, la torre normanno-sveva (o di Porta Grande) costituiscono un unicum da preservare. La città è viva e vitale: piazza Vittorio Emanuele (curioso che non sia indicato quale dei monarchi sabaudi) rappresenta il luogo dell’aperitivo serale. E poi ci sono i fornelli, ben dieci nel solo centro storico. I fornelli  sono una particolarità delle Murge: macellerie-osterie dove la carne viene scelta al banco e cotta dal calore di forni a legna (senza toccare alcuna superficie) per essere poi consumata nei tavolini allestiti nello stesso negozio. Numerosi i tagli di carne sul banco, i più caratteristici sono le mitiche “bombette”, grossi involtini fatti con fettine di vitello, serviti così o ripieni di formaggio o funghi.  Cisternino è attraversata anche dalla Ciclovia dell’acqua, realizzata dalla Regione lungo il percorso dell’acquedotto pugliese. Un modo ecologico per scoprire anche la parte rurale del territorio comunale, ricco di masserie e degli immancabili trulli, strutture dove almeno una volta nella vita è bello trascorrere qualche notte. Per vivere un’emozione unica ed irripetibile.

Cisternino

Info:   www.comune.cisternino.br/it – www.borghipiubelliditalia.it/project/cisternino/

Testo/Renato Malaman – Foto/Renato Malaman e Google Immagini


 

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