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Homepage > TOUR OPERATOR > Messico, balene e cactus in Baja California
ottobre 29, 2016  |  By TerreIncognite In TOUR OPERATOR

Messico, balene e cactus in Baja California

Baja leone di mare

Baja California, un nome che in italiano potrebbe risultare fuorviante. Non si tratta infatti di una baia marina, e la California statunitense c’entra quasi nulla, trovandosi in territorio messicano. La Bassa California è invece una penisola lunga ben 1.200 chilometri, quindi più dell’Italia, ma larga solo tra 45 e 168, che separa la costa occidentale del Messico dall’oceano Pacifico mediante lo stretto Mare di Cortès o golfo di California. Questa lunga e stretta striscia di terra offre un paesaggio assai vario: una spina dorsale montuosa – le Sierre – che al nord supera i 3.000 m, profondi canyon, antichi vulcani, un enorme deserto sabbioso e roccioso che ospita la maggiore e più spettacolare concentrazione di cactus e piante grasse del pianeta, ma anche oasi con palme da dattero, agrumeti e coltivi, e poi 3.000 km di coste con rocce e spiagge stupende, acque color verde smeraldo nel golfo e blu scuro nel Pacifico, lagune e una miriade di isole su uno dei mari più pescosi del mondo, ricco di 800 specie diverse, paradiso di surfisti e pescatori, dove si incontrano tartarughe, leoni marini, delfini, foche elefanti, otarie, balenottere azzurre, megattere, orche, pellicani, starne, gabbiani e la maggior varietà di cetacei degli oceani e, fino al 1940, anche i più ricchi banchi di ostriche perlifere, tra cui le preziosissime perle rosa e nere.  Scoperta nel 1535 dai conquistadores di Cortès, fino al 1700 si credeva trattarsi di un’isola e dei pochi indios originari che vi fecero sorgere diverse missioni di gesuiti oggi restano solo stupende pitture rupestri in diverse grotte e chiese dalla tipica architettura coloniale.

Baja balena
Baja balena

Resistono invece esponenti della fauna autoctona, che annovera diversi endemismi, come cervi, volpi, coyotes, puma, linci, procioni, crotali e serpenti a sonagli. I cactus offrono un vero spettacolo: dalle agavi, da cui si estrae la tequila, ai cardoni a forma di candelabro alti fino a 18 metri, ai cirio con in cima fiori rossi e gialli. Fino al 1973, alla costruzione della strada che l’attraversa da nord a sud per 1.700 chilometri, costituiva uno degli ambienti naturali più incontaminati del continente nordamericano.  Gli ospiti più famosi sono tuttavia le balene grigie (Eschrichtius robustus), che tra dicembre e marzo migrano dall’Alaska con un viaggio di 8-10 mila chilometri ad una velocità di 8 km orari – la più consistente migrazione di mammiferi marini in assoluto – per venire a svernare, riprodursi, partorire e svezzare i loro piccoli nelle acque basse e calde delle lagune messicane sul Pacifico, ricche di plancton e molluschi. I cuccioli, lunghi già 4-5 metri e del peso di 700 kg, in appesa tre mesi di allattamento riescono a raddoppiare la loro stazza. Verso la fine di maggio intraprendono il percorso inverso, rallentati nella marcia dalla presenza dei neonati. Ogni anno il fenomeno riguarda 15-20 mila esemplari, che scambiano queste lagune per parchi giochi. In tale periodo sono infatti talmente mansuete da avvicinarsi alle imbarcazioni dei turisti tanto da farsi accarezzare: prima mettono fuori la testa per osservare la situazione, poi cominciano a fare salti, danze e acrobazie, fino a schizzare fuori dall’acqua con tutto il corpo, per ricadere sulla schiena con grande esplosione di spruzzi. Solo di recente si è scoperto che questi animali, lunghi fino a 14 metri e del peso di 30-40 tonnellate, dispongono di un’intelligenza complessa, possiedono un linguaggio articolato basato su suoni a bassa frequenza udibili anche a ragguardevole distanza e un complesso comportamento sociale; tra questi ultimi rientra anche la fecondazione, che avviene dopo poderosi balzi fuori dall’acqua, coinvolgendo fino ad una ventina di esemplari che si accoppiano per ore, scambiandosi allegramente i partner.

Baja cactus
Baja cactus

Un possibile itinerario parte da Tijuana, dove visitare il Museo delle Californie (Norte e Sur) e segue l’autostrada Transpeninsulare fino all’estremo limite, toccando numerose località di vario interesse, come la baia di Todos Santos, dove si produce il 90 %  del vino messicano, il geyser marino di La Bufadora con getti d’acqua alti fino a 20 m, il Deserto centrale con innumerevoli tipi di piante grasse tra cui gli enormi cardòn, cactus a candelabro alti fino a 30 m, Catavina con le sue pitture rupestri preistoriche e le saline di Guerrero Negro, da cui esce un terzo del sale mondiale.  Nella laguna Ojo de Liebre, facente parte della Riserva della biosfera di Vizcaino, avviene il primo contatto in barca con le balene, che qui stazionano tra gennaio e marzo:  si tratta di ben 2.000 esemplari che si avvicinano talmente da poterle quasi toccare con mano, constatando quanto siano mansuete a dispetto della loro possente mole.  Dopo la grotta di El Raton, sito protetto Unesco per le scene di vita preistorica, in una regione desertica di vasti canyon, si raggiunge l’oasi di palme di San Ignacio, nella cui laguna avviene il secondo incontro in barca con le balene, mentre sulla spiaggia si possono ammirare uccelli migratori. Dopo distese vulcaniche si raggiungono le azzurre acque del Mare di Cortes presso Loreto,  prima missione costruita dai gesuiti nel 1697 e per oltre un secolo capitale della California; nel parco marino di Loreto, tra lave rosse e nere si possono avvistare leoni marini, sule e altri animali. Il Mare di Cortes è ritenuto uno dei luoghi più diversificati al mondo dal punto di vista della biologia marina. L’ultimo incontro con gli enormi mammiferi marini avverrà nella spettacolare Bahia Magdalena, dove in barca tra le isole si potranno osservare anche leoni marini, delfini, cormorani, pellicani e falchi pescatori, oltre ad immense distese di conchiglie da fare la gioia di ogni collezionista. Conclusione del tour nella riserva naturale di Espiritu Santo, patrimonio Unesco, dove si potrà nuotare in compagnia di leoni marini e di pesci tropicali, fino all’arco ed ai faraglioni di Cabo San Lucas, dove “la terra finisce e comincia il cielo”.

 Baja uccelli Isla Coronado
Baja uccelli Isla Coronado

L’operatore urbinate “Apatam Viaggi” (tel. 0722. 32 94 88, www.apatam.it), specializzato dal 1980 in itinerari naturalistici e culturali in tutto il mondo con accompagnamento qualificato, propone un tour di 13 giorni lungo l Baja California secondo l’itinerario di cui sopra.  Unica partenza di gruppo il 5 febbraio 2017 con voli di linea da Milano e Roma via Città del Messico, pernottamenti in hotel a 3 e 4 stelle con pensione completa (meno alcuni pasti), accompagnatore dall’Italia, quote da 4.100 euro in doppia tutto compreso.

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