Un paesaggio dove le vette dolomitiche si stagliano contro un cielo terso e la roccia è così vicina che sembra si possa toccare con mano, dove il profumo degli abeti si mescola con l’aria frizzante di montagna e dove la grande storia si intreccia con la natura in un connubio perfetto: questo è lo scenario che accoglie chi visita la vallata del Primiero attraversata dal torrente Cismon e il paese di San Martino di Castrozza, una rinomata località turistica del Trentino Orientale, situata nel cuore delle Dolomiti, Patrimonio Mondiale Naturale dell’Unesco, ai piedi delle maestose Pale di San Martino.

Un Monumento Naturale
Le Pale di San Martino sono un esteso gruppo montuoso, caratterizzato da guglie, pinnacoli e pareti verticali di dolomia, una roccia sedimentaria unica nel suo genere scoperta a fine ‘700: offrono uno spettacolo naturale di rara bellezza, una palestra appassionante per gli alpinisti con numerose vie di arrampicata di ogni difficoltà. Ma anche chi non pratica l’alpinismo può godere della loro bellezza, grazie a una fitta rete di sentieri escursionistici che permettono di ammirare panorami indimenticabili: tra i luoghi più suggestivi da visitare, anche grazie alla facilità di accesso con un’ardita funivia, merita una menzione il Rifugio Rosetta, intitolato all’irredentista Giovanni Pedrotti, da cui si gode di una vista spettacolare sul Cimon della Pala, e i resti di quello che un tempo era l’imponente ghiacciaio della Fradusta, tra i più meridionali d’Europa.

Storia del turismo nelle Dolomiti
La storia di San Martino di Castrozza è legata all’ospitalità fin dal Medioevo, con la presenza di una chiesetta e un ospizio dedicati ai Santi Martino e Giuliano per accogliere i viandanti che attraversavano il Passo Rolle che separa la vallata del Primiero dalla val di Fiemme. La fortuna di questa vallata operosa, con la comunità raccolta intorno all’abitato di Fiera di Primiero che anche oggi è centro vivace di attività, si sviluppò alla fine del XIX secolo, quando l’intera provincia di Trento, così come Trieste, era parte dell’Impero Asburgico. La scoperta della bellezza delle Dolomiti da parte di alpinisti e viaggiatori soprattutto inglesi e tedeschi segnò l’inizio del turismo estivo in questa zona e la fece diventare meta prediletta di nobili e studiosi affascinati dalla maestosità delle Pale di San Martino.

Nel 1873 fu inaugurato il primo albergo a San Martino, cui ne seguirono altri, nello stile degli hotel del Gran Tour, di cui restano alcune testimonianze in tutto l’arco alpino. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale ebbe conseguenze molto gravi per questa vallata, che divenne teatro di guerra vista poca distanza dal confine con il Veneto italiano. L’esercito austroungarico giudicò indifendibile la posizione e si ritirò sul monte Lagorai, abbandonando San Martino e incendiando tutto il paese, ad eccezione della sua chiesa, per non lasciare quartiere vicino al fonte alle truppe italiane. Nel primo dopoguerra fu giocoforza ricostruire gli alberghi, e ciò coincise con la nascita di un turismo anche invernale oltre che estivo. La svolta avvenne però più tardi, nel secondo dopoguerra, quando Walter Ghezzi, imprenditore milanese appassionato di montagna e di sci, si trasferì qui per costituire una società di impianti a fune sul passo Rolle dopo aver acquistato l’Hotel Dolomiti con l’intento di riportare ai suoi fasti originari l’albergo e rilanciare la stazione sciistica. Ma subito dopo, nel 1959, inaugurò la prima telecabina Tognola ad agganciamento automatico con 25 sostegni e cabinette a due posti, un piccolo gioiello di tecnologia con una portata per l’epoca strepitosa: ben 360 persone all’ora. Per confronto, le moderne cabinovie ad agganciamento automatico della Leitner di Vipiteno arrivano oggi a portate che sfiorano le 10 volte questa portata, tra l’altro in condizioni di confort ben superiore per gli sciatori.

L’eco di quel periodo si respira ancora oggi tra le vie del paese, dove eleganti hotel e chalet in stile alpino si alternano a moderni impianti di risalita, perché bastano pochi minuti dagli alberghi per raggiungere la stazione di partenza della zona sciistica di Colverde-Rosetta, da cui in funivia si possono raggiungere i 2700 delle Pale di San Martino. San Martino ha saputo coniugare la sua anima storica con le esigenze del turismo contemporaneo, offrendo un’ampia gamma di attività per tutte le stagioni e Valeria Ghezzi, nipote del fondatore della società, è oggi anche presidente nazionale dell’ANEF, l’importante associazione con sede a Roma che riunisce tutti gli impiantisti italiani.

Paradiso dello sci in inverno
Il comprensorio sciistico di San Martino-Passo Rolle è uno dei 12 che fanno parte del vasto circuito Dolomiti Superski, il Consorzio presieduto da Andy Varallo che con immaginazione e coraggio alcuni imprenditori e pionieri visionari fondarono esattamente mezzo secolo fa: oggi con 450 impianti e 1200 chilometri di piste perfettamente innevate a cavallo tra le province di Trento, Bolzano e Belluno questo carosello sciistico è il più famoso e il più grande d’Europa. Il suo indotto non solo ha portato milioni di persone a conoscere la montagna e le Dolomiti, ma ha dato lavoro a tanti ed evitato lo spopolamento della montagna, trasformando vallate povere e di emigrazione in località di villeggiatura tra le più ambite e ricche d’Italia.

L’area sciistica più estesa dista solo un chilometro dal centro di San Martino, ben collegata peraltro da skibus e dotata di un ampio parcheggio gratuito all’arrivo della pista di discesa dal rifugio Tognola a 2200 metri con solarium e terrazza panoramica sulle Pale all’arrivo dell’impianto risalita più importante della vallata. E’ un paradiso per le famiglie e per gli amanti dello sci e dello snowboard, con piste facili e di media difficoltà perfettamente innevate che si snodano tra boschi e grandi panorami sempre dirimpetto alle Pale di San Martino. Si tratta del Giro delle malghe sull’Alpe Tognola, una meta che incanta per la sua natura incontaminata e le opportunità che offre in un paesaggio mozzafiato, tra boschi rigogliosi, sentieri panoramici e cime maestose. Per chi non si diletta di sci da discesa, ci sono le ciaspole e gli sci da fondo, i campi scuola per i bambini e i funpark per i ragazzi, mentre i più pigri si godono il sole in uno dei rifugi in quota con un’accoglienza calorosa e una cucina genuina, fatta di sapori autentici e prodotti locali per assaporare i piatti tipici della tradizione trentina.

Avventure sulla neve
La ciaspolata panoramica in partenza dal Rifugio Tognola è una promozione speciale per famiglie anche con bambini piccoli, dagli otto anni in su, che ogni lunedì porta a scoprire il sentiero delle marmotte, un semplice tragitto innevato sull’Alpe Tognola, con vista aperta a 360 gradi di bellezza spaziando dalle Pale di San Martino alla catena del Lagorai. Il tour con il gatto delle nevi è invece un’esperienza serale molto esclusiva, per una o due persone, in partenza presso la stazione a monte della cabinovia Tognola che permette di salire su un vero gatto delle nevi per scoprire insieme a uno specialista del settore come vengono preparate ogni notte le piste della ski area. Seduti sopra i 6 cilindri da oltre 500 cavalli di potenza di un veicolo del valore di più di mezzo milione di euro, si ammira come questo incredibile mezzo affronta ripidissime salite e discese, sistemando alla perfezione la superficie di tutte le piste e si apprezza una tecnologia che permette al “gattista” di controllare con precisione sullo schermo la profondità dello strato nevoso e di portare neve anche nei tratti più impervi fino al raggiungimento dello strato ottimale per le sciate del giorno successivo.

Infine chi è giovane e coraggioso, in cerca di un’esperienza ancora più adrenalinica, può provare a sorvolare in parapendio Punta Ces, l’Alpe Tognola e Cima Rosetta, volando sopra i paese di San Martino per ammirare dall’alto i paesaggi innevati e le montagne più belle del mondo illuminate dal sole: è un’esperienza indimenticabile, ma decisamente non per tutti.

Ospitalità alberghiera e gastronomica
La vallata del Primiero conta una novantina di alberghi: sono tutti di ottima qualità, indipendentemente dal numero delle stelle, in quanto a conduzione familiare dove l’attenzione per l’ospite e per il dettaglio è sovrana. A San Martino gli alberghi sono una trentina, cui si aggiungono naturalmente garnì e affittacamere privati. L’Hotel Colbricon, di categoria quattro stelle, in posizione tranquilla a pochi passi dal centro del paese, è un prototipo di questa offerta di ospitalità. E’ un albergo elegante, completamente arredato in stile montano, ma con una nota di raffinatezza negli arredi e nella profusione di legno. Camere e suite, in tutto ventisei su tre piani hanno ampie finestre con vista sulle montagne. L’albergo è dotato di centro wellness con piscina idromassaggio, sauna, bagni turchi, sale per trattamenti e zona relax al piano meno due. Comodo è l’ampio parcheggio prospiciente. Gli ambienti comuni del piano terra sono ampi e tranquilli.

Il ristorante del piano meno uno offre un grande buffet di prodotti per la colazione, con attenzione anche alle intolleranze alimentari. Alla sera vien servito a tavola un antipasto, una scelta tra tre primi, tre secondi e cinque dessert, con buffet delle insalate e dei formaggi, una interessante carta dei vini. Si tratta di una cucina gourmet molteplice, croccante, colorata e fresca che fa uso dei migliori ingredienti, e di ricette locali, nuove ed internazionali, semplici e sofisticate, con la mano esperta dello chef e una scelta di ingredienti sempre freschi e regionali; la preparazione delle pietanze è sempre attenta a mantenerne le caratteristiche e la loro naturalezza curandone al tempo stesso l’aspetto estetico.

Mezzano: un borgo autentico
A pochi chilometri da San Martino di Castrozza, infine, all’ingresso della valle del Primiero, si trova Mezzano, uno dei “Borghi più belli d’Italia”. Questo paese conserva un’atmosfera autentica e tradizioni secolari. Le sue caratteristiche Principali sono l’architettura tradizionale di edifici in pietra e legno, stradine ciottolate e diverse fontane storiche di forma esagonale, comode per far abbeverare gli animali, i tabià: fienili tradizionali con ballatoi, alcuni dei quali trasformati in centri culturali o musei della civiltà contadina, ma soprattutto le originalissime e curiose cataste di legna che caratterizzano il paesaggio e che in inverno vengono trasformate in vere e proprie opere d’arte, testimonianza dell’ingegno e della creatività degli abitanti.

Mezzano è il luogo ideale per chi cerca una vacanza all’insegna del relax e della tranquillità, lontano dal caos delle località turistiche più affollate. Passeggiando per il paese, si respira un’atmosfera d’altri tempi, fatta di armonia di tradizioni secolari e di un legame profondo con la natura. Il paese offre anche numerosi percorsi per il trekking e la mountain bike, permettendo ai visitatori di immergersi nella natura incontaminata della valle.

L’Azienda di Promozione Turistica di San Martino, diretta da Manuel Corso, fornisce informazioni su alloggi, attività ed eventi nella zona e sulla programmazione delle attività per la stagione invernale e per quella estiva, non meno ricca di attività e di sorprese.
Informazioni Utili:
www.sanmartino.com
Testo/Leonardo Felician – Foto/ Luca Caniparoli,