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Homepage > TURISMO > OSPITALITÀ > Sui colli bolognesi, il Palazzo di Varignana
giugno 1, 2020  |  By Olivia Cremascoli In OSPITALITÀ, TURISMO

Sui colli bolognesi, il Palazzo di Varignana

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A metà strada tra Bologna e Castel San Pietro Terme, di Palazzo di Varignana – riaperto il 29 maggio – sapevamo solo che fosse un ampio resort (30 ettari) sui colli bolognesi, che fa parte del circuito di Les Collectionneurs (marchio francese di hotel di charme e ristoranti gourmand), il cui fiore all’occhiello era la sua area giardino e orto, estesa su tre ettari, progettata dall’architetto paesaggista Antonio Perazzi, il quale ha oltretutto costituito in loco una notevole ‘collezione’ di querce (100 esemplari di 76 diverse specie), una delle più rilevanti d’Italia. Nella prima parte è allogato il cosiddetto giardino ornamentale, in cui geometriche ‘stanze’ tematiche sono armoniosamente divise da siepi di ginko biloba, carpini e filari alberati di acero, che accolgono cespugli di rose, graminacee, ciliegi ornamentali e cornioli, oltre a essenze erbacee perenni e vasche d’acqua di varie dimensioni.

Il giardino ornamentale (design A. Perazzi) di Palazzo di Varignana
Il giardino ornamentale (design A. Perazzi) di Palazzo di Varignana

Oltrepassato un pergolato di meli ornamentali e rose, si giunge poi al Labirinto carlico (1.600 mq), progettato nel 2015 dal garden designer Sandro Ricci, la cui peculiarità deriva dalla sovrapposizione delle siepi di ilatro al ricco frutteto esistente. Il giardino circonda quella che un tempo era la casa padronale e oggi invece la Villa Amagioia (380 mq ripartiti su due livelli, che possono ospitare dieci persone), in cui sono stati ricavati due appartamenti e, all’esterno, una piscina privata. Qui sono stati messi a dimora alberi e arbusti mediterranei (come fichi e camedrio), essenze erbacee, ginestre e cespugli di osmanto, oltre a cinque esemplari secolari di olivi del sud Italia. L’intero compound verde, caratterizzato da sentieri ghiaiati e fioriti, fa parte dal 2015 del circuito Grandi giardini italiani (www.grandigiardini.it) e quindi prevede visite guidate a differenziate tariffe a seconda di ciò che viene ulteriormente previsto – selezioni di tè, succhi di frutta, pasticceria artigianale, degustazioni di olii extra-vergine, tutto made in Palazzo di Varignana – e anche passeggiate in e-bike o una visita al mosaico policromo (seconda metà del I secolo a.C.), esposto all’interno della tenuta, ritrovato grazie agli scavi nell’antica città romana di Claterna.

Il labirinto carlico (design Sandro Ricci) di Palazzo di Varignana
Il labirinto carlico (design Sandro Ricci) di Palazzo di Varignana

Il paesaggio circostante, morbida campagna emiliana e pendii coltivati a olivi e vigneti, si fondono armoniosamente insieme, dando vita a ciò che realmente costituisce Palazzo di Varignana: in primis, un’antica dimora aristocratica (ex palazzo Bargellini-Bentivoglio, 1705), acquisita dall’imprenditore bolognese Carlo Gherardi (Crif s.p.a.) per sé e famiglia come buen retiro di fine-settimana. Poi è diventato un grandioso progetto, in continua evoluzione, grazie appunto al suo vulcanico patron, particolarmente appassionato di olio, tè e musica classica (da qui il Varignana Music Festival, quest’anno alla settima edizione, dal 2 all’11 luglio prossimo, per il momento confermata), il quale ha pianificato, sugli oltre 180 ettari coltivati che ha intorno alla sua villa settecentesca, un hotel diffuso (140 camere, distribuite su sei distinti corpi abitativi, diversamente progettati, in pratica una struttura d’ospitalità quattro stelle); un centro congressi ed eventi (300 metri quadrati a luce naturale e vetrate oscurabili, più 200 mq per i coffee break); lo spazio multi-funzionale del belvedere per cerimonie e ricevimenti, sul cui retro c’è l’anfiteatro battezzato Pergolato dell’arte; un’area benessere di 3.700 metri quadrati, con la VarSana spa e la Fusion spa (un hammam d’ispirazione marocchina e un onsen giapponese dalle vasche in cedro), cinque piscine esterne (tra cui una crystal pool a sfioro), docce sensoriali, bio-sauna, sauna finlandese, bagno turco, cascata di ghiaccio, vasca sonora, idro-massaggio, percorso Kneipp, centro fitness e terrazze-solarium, corsi individuali di tennis, squash, paddle, yoga nel verde. Dopo il lockdown, è stata anche messa a punto una serie di proposte di soggiorno remise en forme, con il supporto di Annamaria Acquaviva, dietista, nutrizionista e farmacista, grazie alla quale è possibile ritrovare forma fisica e buon equilibrio, in cui l’alimentazione funzionale si affianca a un programma personalizzato di attività fisica e di trattamenti estetici.

Il dehor de Le Marzoline all'interno del Palazzo di Varignana
Il dehor de Le Marzoline all’interno del Palazzo di Varignana

Infine, a Palazzo di Varignana, tre diversificati ristoranti – il Palazzo, l’Aurievo e la trattoria Le Marzoline – un lounge bar con terrazzamento esterno, uno shop in cui si propongono le specialità gastronomiche firmate Palazzo di Varignana. Infatti, da non moltissimo, è nata persino una società agricola Varignana (www.palazzodivarignanafood.com), che dà vita ad un suo olio extra-vergine d’oliva di alta qualità, la cui punta di diamante è di certo il monocultivar Ghiacciola Claterna dall’intenso impatto gustativo e di forte complessità aromatica, e quattro vini da uve prevalentemente autoctone. Poi, dato che esistono 3mila metri di orto in avvicendamento e zafferano, un ettaro di mandorleto, un fragoleto, un frutteto di mele, pere, albicocche e ciliege, a cui s’aggiungono 4mila metri di goji, un orto terrazzato con 42 diverse erbe aromatiche, e persino delle melagrane (succo 100% frutta e gelatina), Palazzo di Varignana completa la sua linea di prodotti autoctoni con particolari confetture (per esempio, cocomero caramellato o albicocca, goji e cardamomo), succhi di frutta (prodotti con frutta coltivata e raccolta nei poderi sparsi sul territorio e lavorata a mano in un laboratorio artigianale), mieli artigianali curati da apicoltori locali, e una selezione di cioccolato artigianale italiano, con cioccolatini e una crema spalmabile, realizzata con l’olio extra-vergine di Palazzo di Varignana e nocciole IGP. Dai terrazzamenti dell’orto-giardino del podere Rio Rosso arrivano anche le nove diverse varietà di erbe aromatiche, utilizzate per sali aromatizzati, condimento dal gusto peculiare grazie all’incontro con il pregiato sale marino di Cervia. Infine, a Palazzo di Varignana è nata anche un’articola linea di tè pregiati – in primis il tè nero Don Carlo e il tè verde Le perle di palazzo – cui nel corso del tempo s’è aggiunta un’apprezzata selezione di ulteriori fragranze da tazza.

Il lounge bar con terrazza esterna
Il lounge bar con terrazza esterna

Va da sé che con la riapertura del 29 maggio a Varignana è stato anche varato il progetto “Il nostro impegno per voi”, che tra il resto significa un protocollo di sicurezza per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19, in conformità con le norme stabilite dal governo, al fine di offrire un’accoglienza sempre più sicura.

INFO:Palazzo di Varignana resort & spa
via Ca’ Masino, 611a
40024 Castel San Pietro Terme (Bo)
tel. 051 1993 8300
info@palazzodivarignana.com
www.palazzodivarignana.com

Una Vital suite
Una Vital suite

Testo/Olivia Cremascoli  – foto courtesy Palazzo di Varignana

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