“Fedele alle promesse, rendi a Verecondo, in cambio della sua campagna a Cassiciaco, ove riposammo in te dalla bufera del mondo, l’amenità in eterno verdeggiante, del tuo paradiso”. Così scriveva Sant’Agostino nelle sue “Confessioni”, ricordando il periodo fra l’estate del 386 e la primavera del 387 trascorso a Cassago Brianza, l’antica Rus Cassiciacum, in compagnia della madre Monica e del fratello, ospite dell’amico e studioso grammatico milanese Verecondo. Qui Agostino, filosofo, vescovo e teologo berbero, padre, dottore e santo della chiesa cattolica, scrisse i “Dialoghi” e trascorse il periodo tra la sua conversione e il battesimo per mano del vescovo Ambrogio.
Cassago rappresenta una tappa fondamentale di un percorso spirituale, storico e naturalistico che si propone come il Cammino di Santiago di Compostela lombardo. Tante tappe, per un percorso che con le sue ultime aggiunte in Liguria e in Valtellina arriva a toccare i 1.200 chilometri, mille dei quali in Lombardia. E con una suggestiva appendice ad unire l’Europa all’Africa, in una sorta di cammino a ritroso sulle tacce del santo berbero. Si tratta del Cammino di Sant’Agostino, una proposta in cui spiritualità e desiderio di conoscere nuovi scenari naturali e culturali si fondono, senza dimenticare l’aspetto fisico della marcia. Un percorso di pellegrinaggio concepito per collegare nelle sue tappe i 50 santuari mariani presenti sul territorio della Brianza, cui si è aggiunto tra gli altri anche il tratto che porta da Genova, dove le reliquie agostiniane furono sbarcate nel VII secolo, per arrivare fino a Pavia lungo l’antica via del Sale. Proprio a Pavia è custodita la tomba del santo, uno dei massimi pensatori del primo millennio. Seguendo questo tracciato spettacolare, molto frastagliato, si può comporre sulla mappa la forma di una rosa. E come nel Cammino di Compostela, la carta del pellegrino (chiamata anche credenziale) permette con i suoi spazi per la vidimazione di avere al termine del percorso un certificato del tracciato.
Oltre a Cassago, luogo della conversione di Sant’Agostino di Ippona, il percorso tocca Milano, la città capitale imperiale luogo del battesimo, e Pavia, dove si trovano le reliquie del santo. Chi sceglie di percorrere questo cammino rimarrà subito affascinato dalla forma, quella della rosa stilizzata, con il fiore in Brianza, le foglie di direzione est ed ovest verso Milano, Varese e Bergamo, un gambo che unisce Monza a Milano, Pavia e Genova, e persino delle radici: sono le città agostiniane di Tunisi-Cartagine, Tagaste ed Ippona, sul suolo africano.
Il cuore del fiore si trova a Monza, dove comincia e finisce un percorso circolare di 352 chilometri, da percorrere idealmente in 15 giornate, toccando 30 santuari e passando da Rus Cassiciacum, il luogo della conversione alla fede cristiana. Punto di partenza per i pellegrini è la basilica di Santa Maria delle Grazie. Un luogo di pace a due passi dal centro, il santuario delle Grazie sorge sulla riva del Lambro, a ridosso del parco cintato più grande d’Europa. Nato nell’Ottocento per decreto di Napoleone, oggi ospita il golf e l’autodromo, ma soprattutto offre cascine, mulini e antiche dimore patrizie come villa Mirabello (già cenacolo letterario dei conti Durini, con ospite fisso il Parini) e il Mirabellino, oltre a distese di verde, rogge e alberi secolari dei Giardini Reali, il primo nucleo nato attorno alla settecentesca Villa Reale, voluta nel 1770 da Maria Teresa d’Asburgo per farne la residenza estiva del figlio Ferdinando, costruita dall’architetto Piermarini (lo stesso della Scala e di Palazzo Reale a Milano) e abitata da generazioni di teste coronate – dagli Asburgo ai Savoia – fino all’uccisione di Umberto I nel 1900.
Nel convento delle Grazie, costruito tra il 1463 e il 1467, secondo alcune fonti si fermarono Agnese e Lucia durante la fuga da don Rodrigo. Secondo altre sostarono invece a pregare altri personaggi reali poi romanzati nei Promessi Sposi, come Gian Paolo Osio e le due monache scomode a suor Virginia De Leyva, la Signora di Monza. Tappe suggestive di questo percorso sono i santuari mariani di Inverigo, Valmadrera e Pusiano, Cassago Brianza con la Domus Augustini, Colle Brianza, Merate ed Imbersago con la Madonna del Bosco, e poi lungo l’Adda ed i paesaggi cari a Leonardo (sfondo alla Vergine delle Rocce) con il Santuario della Rocchetta a Ornago.
La foglia orientale presenta invece un percorso da Milano a Monza di 99 chilometri lungo i canali Villoresi e Martesana, toccando altri 8 santuari, che garantiscono un collegamento a piedi al percorso dei pellegrini in arrivo all’aeroporto di Orio al Serio. Lo stesso accade col percorso occidentale per chi arriva da Malpensa: questo cammino da Monza a Milano lungo 91 chilometri tocca il Villoresi e le Vie d’Acqua dell’area Expo 2015, passando attraverso altri 8 santuari mariani. Infine il gambo, con il percorso Monza-Milano-Pavia-Genova lungo il Naviglio Grande, il Naviglio Pavese e l’appenninica Via del Sale, attraverso 4 santuari e per un totale di 384 chilometri tra andata e ritorno. Da non perdere le tappe al battistero di San Giovanni alle Fonti, nel Duomo di Milano, dove la notte di Pasqua del 25 aprile 387 Agostino venne battezzato, e la basilica di Sant’Ambrogio, sempre a Milano, progettata dal Bramante e considerata un monumento emblematico della chiesa ambrosiana. A Pavia invece il pellegrinaggio si ferma alla basilica di San Pietro in Cieldoro, fondata secondo la tradizione dal re longobardo Liutprando per ospitare le spoglie di Sant’Agostino, riscattate in Sardegna da pirati saraceni che le avevano trafugate da Ippona, oggi in Algeria. Le radici uniscono invece sul suolo africano i percorsi nativi di Agostino, collegando l’antica Cartagine a Tagaste ed Ippona, luoghi natali del santo. Il tutto per una lunghezza complessiva nel nord Africa, da Tunisia ad Algeria e ritorno, di 605 chilometri e 30 giornate di percorso a piedi.
I pellegrini possono accedere ad un’apposita convenzione per pernottare a prezzi calmierati durante il cammino, grazie a una rete di strutture. A sostegno del cammino è nata anche un’associazione che organizza camminate per far conoscere le singole tappe in alcuni momenti dell’anno: le date si trovano sul calendario online. Assistenza spirituale attraverso i padri del santuario delle Grazie a Monza.
Info: www.camminodiagostino.it –
Testo/Monica Guzzi – Foto/Monica Guzzi e Google immagini