Nel cuore di Bruxelles, tra Place Royale e Rue de la Régence, si trovano i Musei Reali delle Belle Arti del Belgio, in francese Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique, uno dei complessi museali più noti d’Europa. Fondati nel 1801 per volere di Napoleone Bonaparte, i musei ospitano oggi oltre 20.000 opere che abbracciano un arco temporale dal XV secolo ai giorni nostri.

Questo grande complesso museale comprende sei istituzioni, gestite congiuntamente:
Oldmasters Museum
Musée Modern
Musée Magritte
Fin-de-Siècle Museum
Meunier Museum
Wiertz Museum
Le sedi principali si trovano in Rue de la Régence 3, raggiungibili a piedi in breve distanza dalla stazione ferroviaria centrale. Gli orari di apertura sono dal martedì al venerdì dalle 10:00 alle 17:00, e il sabato e la domenica dalle 11:00 alle 18:00. I musei sono chiusi il lunedì e in alcune festività. Il biglietto d’ingresso standard costa 10€, con riduzioni per studenti e over 65, gratuito per i minori di 19 anni e per i possessori della Brussels Card, comoda e conveniente per esplorare la capitale belga.

Purtroppo al momento il Fin-de-Siècle Museum, situato nei piani inferiori del complesso e dedicato alle arti tra il 1884 e il 1914, è chiuso da un anno e mezzo per un’articolata fase di lavori di ristrutturazione e riorganizzazione degli spazi espositivi. Quando riaprirà, riporterà all’attenzione del pubblico la sua notevole collezione dipinti, acquerelli, stampe, disegni, fotografie e oggetti decorativi centrati sull’Art Decò con opere di Victor Horta, René Lalique, Constantin Meunier, Léon Spilliaert e Maurice Maeterlinck.

I maestri fiamminghi
La sezione più nota e più visitata del complesso museale, giustamente situata al centro è l’Oldmasters Museum, che ospita una straordinaria collezione di opere dei maestri fiamminghi, olandesi, francesi e italiani dal XV al XVIII secolo. Tra i capolavori esposti si trovano alcune delle opere più famose di Pieter Bruegel il Vecchio, come La caduta degli angeli ribelli e Il censimento di Betlemme, quadri dei suoi figli, Bruegel il Giovane e Bruegel dei Velluti, nonché una sala tutta dedicata a Peter Paul Rubens con venti dei suoi capolavori. Oltre a questi nomi celebri, si possono ammirare opere di maestri fiamminghi come Rogier van der Weyden, con la sua intensa Pietà, e Hans Memling, noto per i suoi ritratti delicati e le scene religiose.

Il museo offre uno sguardo sulla pittura olandese del Secolo d’Oro con artisti come Jacob Jordaens, le cui tele vibranti e ricche di dettagli narrativi catturano lo spirito dell’epoca. Ma ci sono anche tanti altri nomi notissimi tra i pittori dell’epoca: Luca Cranach, Hieronymus Bosch, Dirk Bouts, Frans Hals, Antoon van Dyck, e beninteso, Rembrandt, il maestro che non piò mancare in una collezione di pittori fiamminghi. Notevoli sono anche le opere di pittori italiani e francesi che arricchiscono la collezione con diverse scuole e stili: tra questi, il celebre dipinto della morte di Marat realizzato nel 1793 da Jacques-Louis David, e tele di Jean-Auguste-Dominique Ingres, maestro della pittura neoclassica. Tra le gemme meno citate spiccano anche i lavori di artisti come Quentin Matsys, con la sua pittura di genere e i ritratti, e Jan van Eyck, anche se la sua presenza è limitata. Il museo permette di scoprire con una visione corale la ricchezza e la varietà della produzione artistica di un periodo cruciale per la storia dell’arte europea, andando oltre ai nomi più noti.

Capitale del surrealismo
Inaugurato nel 2009 in Place Royale 1 a Bruxelles, il Musée Magritte è interamente dedicato invece all’artista surrealista Renè Magritte e ospita la più grande collezione al mondo delle sue opere, con circa 230 pezzi tra dipinti, disegni, sculture, fotografie e documenti, inclusi oggetti, poster pubblicitari, spartiti musicali, fotografie e addirittura filmati. La collezione è distribuita su tre piani, ognuno focalizzato su un periodo specifico della produzione artistica di Magritte. Tra le opere esposte si trovano Ceci n’est pas une pipe, L’empire des lumières e Le retour, ma sono parecchie le tavole con trovate geniali ben conosciute di questo autore. Lo stile pittorico di Magritte è caratterizzato da semplicità e linearità, nonché dall’ironia dei soggetti e delle atmosfere fantastiche, magiche e sognanti che oltre a divertire i bambini stimolano il pensiero laterale degli adulti. Il museo offre anche visite tematiche per approfondimenti per scoprire aneddoti e curiosità sul celebre artista belga.

Un artista immediatamente riconoscibile
René François Ghislain Magritte nacque a Lessines, in Belgio, nel 1898 e morì a Bruxelles nel 1967. La sua vita fu segnata da eventi rilevanti, tra cui il suicidio della madre quando era adolescente, un episodio che influenzò profondamente la sua opera. Dopo aver studiato all’Académie Royale des Beaux-Arts di Bruxelles, Magritte fu inizialmente attratto dal futurismo e dal cubismo, per poi approdare al surrealismo nei primi anni Venti. Sposò Georgette Berger nel 1922, che rimase una figura costante nella sua vita e spesso apparve nelle sue opere. Dopo un periodo a Parigi a contatto con il gruppo surrealista di André Breton, tornò a Bruxelles, dove visse una vita relativamente borghese pur continuando a produrre opere che sfidavano le convenzioni e la percezione della realtà. La sua produzione artistica è caratterizzata dalla giustapposizione di oggetti comuni in ambienti inaspettati, creando un senso di mistero e straniamento che lo ha reso uno degli artisti più riconoscibili e influenti del XX secolo.

Un albergo che sarebbe piaciuto a Magritte
A René Magritte sarebbe piaciuto l’Hotel Barsey by Warwick di Bruxelles, una boutique hotel di charme, che offre novantanove camere di diverse tipologie, classiche, rinnovate, premium più spaziose e tre tipologie di grandi suite esclusive. Il motivo per cui l’artista belga si congratulerebbe con la direzione di quest’albergo è innanzitutto per la sua atmosfera sospesa tra realtà e sogno, un hotel dove ogni dettaglio sembra avere una vita propria, un ambiente intimo e ricercato che rispecchia l’anima surreale che Magritte avrebbe sicuramente apprezzato, ma anche perché da poche settimane ha avviato un’iniziativa nuova, l’Atelier Barsey, che anima gli spazi comuni al piano terra con esposizioni di giovani artisti originali d’avanguardia. Il primo artista in mostra è Joey Farrezzi, i cui lavori molto vivaci colorano gli ambienti fino al 30 giugno. Esclusive serate vernissage hanno lanciato l’iniziativa, attirando amanti dell’arte e curiosi.

Situato in un palazzo di undici piani sull’alberata ed elegante Avenue Louise, il Barsey combina eleganza classica e tocchi contemporanei. La colazione viene servita al piano terra già dalle sette del mattino, rispettando le abitudini dei viaggiatori più mattinieri. The Avenue Bar propone un piccolo menù gourmet in un ambiente raccolto, mentre il ristorante The Avenue, guidato dallo chef pluripremiato Nicolas Ntsiknakos, di origine greca, ma cittadino del mondo, è aperto ogni giorno a pranzo e cena, tranne la domenica. Durante le belle giornate, si può mangiare a colazione, pranzo o cena nel tranquillo giardino interno, nascosto e curato, una vera oasi verde in città. Il Barsey by Warwick è anche ideale per eventi, con tre sale riunioni, tra cui una capace di ospitare fino a 120 persone per cocktail. La Sala Colonne al piano terra si presta a riunioni o a eventi privati più raccolti.
E’ un indirizzo di charme, per chi cerca un soggiorno fuori dal tempo.
Info:
fine-arts-museum.be
www.warwickhotels.com/hotel-barsey-by-warwick
Testo/Leonardo Felician – foto Cynthia Beccari