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Homepage > REPORTAGE > Cipro, un museo a cielo aperto
marzo 30, 2017  |  By Leonardo Felician In REPORTAGE

Cipro, un museo a cielo aperto

130 Kourion,zona archeologica (18)

C’è un’isola in un angolo del Mediterraneo che è punto naturale di cerniera tra tre continenti, Europa, Asia e Africa, dove convivono testimonianze di numerosi popoli, i quali in 10.000 anni di storia si sono incontrati e scontrati disseminando lo loro tracce e hanno dato vita a 13 siti patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, quasi un museo all’aperto capace di affascinare per la sua storia. Se poi si aggiunge che quest’isola baciata tutto l’anno dal sole e nota per le sue spiagge in estate, ma godibile anche in inverno con le sue temperature miti, secondo la mitologia greca è stata il luogo di nascita dalla spuma del mare della dea greca della bellezza e dell’amore Afrodite, identificata poi con Venere dai romani, allora riconoscerla diventa facile: si tratta di Cipro, a meno di tre ore di volo dall’Italia.  Per raggiungere la terza isola del Mediterraneo per estensione ci sono voli tutto l’anno con Austrian Airlines (www.austrian.com), che la collegano con una dozzina dei principali scali italiani tramite una comoda coincidenza all’hub di Vienna-Schwechat. L’aeroporto d’ingresso principale è Larnaka, ma anche Paphos è uno scalo internazionale, soprattutto per i voli charter estivi. Le navi da crociera fanno scalo invece nel porto di Limassol. Il modo migliore per muoversi sull’isola è noleggiare un’autovettura, tenendo conto che si guida a sinistra, retaggio della dominazione inglese. Le strade sono buone, lungo tutta la costa meridionale corre una moderna autostrada senza pedaggio, la quale collega anche la capitale Nicosia. I cartelli stradali tutti bilingui in greco e inglese, l’uso dell’euro e l’innata simpatia dei locali  per gli italiani rendono molto semplice la visita di Cipro.

Omodos, chiesa della Santa Croce
Omodos, chiesa della Santa Croce

Se approfittando di un ponte lungo ci si può già fare un’idea delle attrattive dell’isola, risulta necessario programmare una settimana per poter dire veramente di aver visto le cose principali, e comunque bisogna andare di fretta perché da fare e da vedere sull’isola c’è molto, anche quando la si visita in stagione che non consente la vita di spiaggia e i bagni di mare: anzi, per chi è focalizzato sulle vaste zone archeologiche a cielo aperto, una visita fuori stagione appare anche meglio, grazie al minor affollamento di visitatori, ma soprattutto al minor caldo. L’entroterra di montagna invece invita a un’evasione nel verde, per vivere la tranquilla quotidianità cipriota in strutture agrituristiche tradizionali o nelle antiche abitazioni rurali ristrutturate secondo tradizioni e tipologie architettoniche dei vecchi villaggi contadini: a Letymbou nella Sofias House si assiste alla cottura del pane nel vecchio formo e alla preparazione del gustoso formaggio tradizionale chiamato halloumi; Lofou è un paesino arroccato con case di pietra intorno alla chiesa dove si trovano diverse strutture di agriturismo di poche camere; anche a Tochni, un villaggio sulle colline vicino al mare, si trova un albergo diffuso dagli ambienti tradizionali con una rinomata Taverna: è il Cyprus Villages (www.cyprusvillages.com.cy) in posizione alta e panoramica con una piccola piscina sopra il  centro del paese, con vista sulla chiesetta ortodossa di Sant’Elena e Costantino. Abbarbicato sui monti a Panagia si trova il monastero del settecentesco Monastero della Chrisoroyiatissa, la Madonna dal melograno dorato, fondato già nel XII secolo e centro di spiritualità per tutta l’isola. Omodos, un paese più grande con un monastero e la venerata chiesa della Santa Croce, grazie al flusso turistico si è trasformato in un centro di bottegucce, negozi di artigianato e prodotti tipici che si allineano nelle viuzze di case basse e bianche: da assaggiare qui i sousoukos, tipici dolci fatti con mosto di uva, succo di melograno o sciroppo di carruba. Un buon ristorante da provare è la taverna Stou Kir Yianni (www.omodosvillagecottage.com).

Omodos, piazzetta
Omodos, piazzetta

Cipro dunque è terra di forti contrasti dove convivono cultura europea e influssi orientali, abitudini antiche e comodità moderne, villaggi immutati nel tempo e centri dai vivaci ritmi urbani come appunto Larnaka, con una bella spiaggia punteggiata di alberghi come il Princess Beach Hotel (www.princessbeachhotel.com.cy). Nel centro va visitata innanzitutto su una bella piazzetta la chiesa bizantina in pietra di San Lazzaro, che qui fu ordinato vescovo nei primi anni del Cristianesimo. All’interno  si trovano ricche icone, arredi intagliati nel legno e colorati, una cripta in cui si dice si trovi il sepolcro del santo, le cui reliquie sono state poi trafugate nel corso dei secoli. Da vedere anche la vecchia fortezza, il museo archeologico pubblico e il museo Pierides privato, la venerata moschea di Hala Sultan Tekke, in cui, secondo la leggenda, riposa la zia di Maometto. La moschea si specchia nello stagno salato, popolato di una miriade di fenicotteri rosa che precede l’aeroporto. Non lontano si trova anche la chiesa di Panagia Angeloktisti, il cui nome significa “costruita dagli angeli”: un ambiente ricco di storia e di fede che merita una visita soprattutto per lo straordinario mosaico absidale del VI secolo, in grado di rivaleggiare con lo splendore dei mosaici ravennati.

Limassol, mercato
Limassol, mercato

E’ di origine medioevale Limassol, detta anche Lemesos, seconda città dell’isola e principale porto: circondata da importanti siti archeologici giace tutta allungata sulla spiaggia che ha dato vita a un rapido sviluppo alberghiero, con strutture attrezzate con centri benessere e talassoterapia all’avanguardia come il bellissimo Londa Beach (www.londahotel.com). La nuova Limassol Marina nei pressi del porto vecchio della città, dominato da un piccolo castello fondato dai bizantini e successivamente rimaneggiato dai veneziani e dagli ottomani, include moli e isole artificiali e può ospitare fino a 1000 imbarcazioni. Si visita il Castello, fortezza medievale dove Riccardo Cuor di Leone avrebbe sposato e incoronato Berengaria di Navarra, il vecchio porto, il mercato e le strade dei fabbri. Nei dintorni si trova il trecentesco castello di Kolossi, opera dei Cavalieri di San Giovanni, il sito archeologico di Amathous, ma soprattutto la vastissima zona degli scavi di Kourion con il famoso teatro romano affacciato in posizione alta sul mare e la casa di Eustolio, la quale fa rivivere da vicino l’arte e la cultura della grande stagione ellenistica nel Mediterraneo. I pregevoli resti di questa importante città-stato si trovano non lontani dal tempio di Apollon Ylatis, dedicato al dio dei boschi.

Paphos, mosaici
Paphos, mosaici

Proseguendo verso ovest in autostrada da Limassol, non si può mancare di raggiungere poi Paphos. L’intera città, la più importante dell’isola ai tempi di Greci e Romani e oggi capitale europea della cultura 2017 (www.pafos2017.eu), è patrimonio dell’Umanità protetta dall’UNESCO. Elegante stazione di villeggiatura sul mare dalla spiccata vocazione golfistica, con 4 campi a 18 buche nei pressi, sede di numerosi hotel tra cui il comodo l’Hotel Veronica (www.veronicahotel.com.cy), la città è nota per la straordinaria quanto casuale scoperta di un vasto e ricchissimo Parco Archeologico di Kato Pafos con i mosaici delle ville di Dionisio, Teseo e Aion (II-V sec. d.C.), nonché per le Tombe dei Re scavate nella roccia calcarea e per la chiesa di Panagia Chrysopolitissa con la colonna di San Paolo. Il forte medievale ricostruito dagli Ottomani che ogni anno fa da sfondo a importanti allestimenti lirici chiude l’insenatura del porto. Più a nordovest l’isola si fa meno abitata: a pochi chilometri da Polis, dopo la spiaggia di Latsi si apre il Parco Naturale di Akamas, una rigogliosa riserva naturale ancora intatta, lambita dal mare e attraversata da itinerari naturalistici pedonali e cicloturistici che portano alla scoperta di un’interessante flora endemica. La convivenza di diversi microclimi su questa porzione d’isola è all’origine di oltre 500 piante e di una fauna ricca soprattutto di specie ornitologiche. In un angolino nascosto dalla vegetazione noto come Bagni di Afrodite si trova la grotta con la sorgente dove secondo la leggenda Venere amava prendere refrigerio.

Paphos, zona archeologica
Paphos, zona archeologica

Infine una puntata nell’interno quasi al centro dell’isola, sempre percorrendo la veloce autostrada, porta alla capitale di Cipro, Nicosia, Lefkosia in lingua locale, una città dal cuore antico e dal vivace volto moderno, tagliata in due dal muro che la separa dalla zona militarmente occupata al nord dall’esercito turco nel 1974. Per celebrare l’ingresso nell’Unione Europea, avvenuto il 1 maggio 2004, in città è stato dato avvio a una serie di importanti progetti di riqualificazione urbana, non  ancora completati. La centralissima piazza Eleftheria, accanto alla cinta dei bastioni veneziani del XVI secolo ancora intatti con la loro pianta a stella, si presenta come un cantiere e si sta trasformando secondo il progetto della celebre archistar irachena Zaha Hadid. Qui prospetta anche il già completato e bianchissimo grattacielo con il bosco verticale dell’architetto francese Jean Nouvel. Va visitata anche la cattedrale di San Giovanni accanto all’Arcivescovado, dove risiede il capo della chiesa ortodossa di Cipro, che all’interno custodisce un ciclo di affreschi del 173. A fianco della cattedrale si trova il ricchissimo museo bizantino, con sale splendenti di preziose icone, nonché sede espositiva di mostre temporanee. Ma il motivo principale della visita non può essere che la scoperta dei tesori del Museo Archeologico Nazionale: diecimila anni di vicende da protagonista e comprimaria hanno fatto dell’isola un vero e proprio libro di storia: le sue terre hanno visto avvicendarsi popoli fin dal Neolitico e poi Greci, Romani, Bizantini, Templari, Lusignani, Veneziani, Ottomani e Inglesi. Il classico piccolo edificio colonnato edificato a partire dal 1908 e inaugurato nel 1935 ricorda la facciata di un tempio antico.  Sopra la porta si distingue una lapide commemorativa. L’interno dispone solo di 14 sale, ma l’emozione di trovarsi di fronte a piccoli idoli in pietra di 9000 anni prima di Cristo raramente si prova anche in musei più grandi e rinomati. Non per niente molte antichità esposte nei grandi musei del mondo come il British Museum di Londra, il Metropolitan Museum di New York, il Louvre a Parigi e i musei di Stoccolma, di Berlino e di Istanbul tengono in bella mostra antichità ritrovate a Cipro.

Lefkosia, Arcivescovado
Lefkosia, Arcivescovado

L’affascinante collezione di reperti e tesori ciprioti dal valore inestimabile che percorrono millenni di storia fino all’età bizantina delineano un’identità culturale originale e unica, molto eclettica, che qualificano Cipro come un centro di cultura di primo piano e non soltanto come una destinazione balneare estiva dal forte richiamo, con molte dozzine di spiagge con la Bandiera Blu, paradiso per sportivi appassionati di immersioni, vela, windsurf, parasailing, pesca d’altura, equitazione, bicicletta, trekking, tennis e golf.
Info: Ente Nazionale per il Turismo di Cipro, www.turismocipro.it

Testo/Leonardo Felician  Foto/Cynthia Beccari


 

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