Merano è una graziosa cittadina dell’Alto Adige, seconda soltanto a Bolzano, per metà italiana e l’altra metà tedesca, famosa per il clima salubre e le terme, tanto da giustificare un ampio flusso turistico iniziato fin dal 1800. Numerosi sono i monumenti e le attrattive offerte da questa località, ma una spicca in particolare: il Castello Trauttmandsdorff e, soprattutto, l’annesso giardino aperto al pubblico nel 2001 come uno dei più invitanti orti botanici italiani, entrambi raggiungibili a piedi dal centro. Il castello deve la sua notorietà ai molteplici e prolungati soggiorni da parte della principessa Elisabetta di Baviera Asburgo, più famosa con il nomignolo di Sissi, mentre il giardino, uno dei più belli nel suo genere, si sviluppa su una superficie di 12 ettari e 100 m di dislivello, dando origine per la sua conformazione ad 80 diversi ambienti botanici, con al tempo stesso paesaggi esotici e mediterranei e piante caratteristiche da tutto il mondo.
Il castello, oggi sede del Turiseum – Museo provinciale sulla storia del turismo – è di origine medievale, con decisiva ristrutturazione nel 1543 ad opera dei conti di Stiria, ed un ampliamento nel 1846 in stile neogotico. Le sue eleganti stanze ospitarono i soggiorni meranesi della principessa Sissi con la sua ampia corte e figliolanza, in particolare la piccola Marie Valerie, piuttosto cagionevole di salute. Il primo soggiorno avvenne nel 1870, durò otto mesi e la corte vi fece installare un ufficio telegrafico per poter mantenere contatti quotidiani con Vienna. Quando si sparse la voce che l’aria e le terme meranesi erano riuscite nel miracolo di far guarire la giovane principessina, la città divenne oggetto di un continuo pellegrinaggio da parte di turisti provenienti da ogni dove. La principessa Sissi continuò i suoi lunghi soggiorni, usufruendo della linea diretta ferroviaria del Brennero, fino all’ultimo nel 1889, dopo il suicidio a Mayerling del principe ereditario Rodolfo d’Asburgo.
Ciò che caratterizza i giardini di castel Trauttmansdorff da altri consimili risulta essere l’ estrema varietà di habitat vegetazionali in uno spazio relativamente ristretto, oltre alla loro cura maniacale. Tra gli innumerevoli ambienti, alcuni meritano di essere citati per le loro peculiarità, come le diverse stazioni multisensoriali o i giardini a tema. I Giardini del Sole, ad esempio, ospitano arbusti nani e varietà sempreverdi del Sud mediterraneo, come lecci e sughere; qui, in mezzo a girasoli, melograni, viti, fichi e gelsi, si trova anche l’uliveto più settentrionale della penisola, con una pianta contorta sarda vecchia di 700 anni. Nel lugubre Giardino Proibito la strega Nichlinde ed il fedele corvo Rostolph vegliano su un’accozzaglia di bizzarre sculture, diavolerie nate dai più strani incantesimi in mezzo a piante ed erbe velenose.
Nel Semideserto delle Succulente si incontrano cactus, euforbie, aloe ed agavi, così come nella Limonaia aranci, limoni, esemplari esotici di kumquat, bergamotti e cedri. Il Binocolo invece è una piattaforma panoramica trasparente sospesa nel vuoto, sconsigliata a quanti soffrono di vertigini, con vista mozzafiato sulla piana dell’Adige, la conca di Merano e tutte le montagne circostanti. I Boschi del Mondo offrono, tra suggestivi ruscelli e cascate, piante da ogni continente, con particolari habitat come felci di ogni tipo, risaia asiatica, piantagione di tè, 300 varietà diverse di rododendro, 40 di bambù e la Spiaggia delle Palme, con tanto di sabbia e sedie a sdraio come in una vera spiaggia tropicale.
Si può continuare con il Giardino giapponese, un vero incanto la fioritura primaverile dei ciliegi, il Terrario con insetti e lucertole da tutti i continenti, e poi il Giardino dei Sensi sul modello dei giardini rinascimentali con il Laghetto delle Ninfee pieno di pesci, piante palustri, fior di loto e quindi un roseto, un palmeto, cespugli di camelie ed azalee. Infine i diversi paesaggi caratteristici dell’Alto Adige, come coltivi, prati, vigneti, boschi e frutteto. Da ultimo i Padiglioni artistici, destinati ad ospitare manifestazioni di arte e cultura, mostre specializzate comprese, dedicate al mondo botanico. In un giardino orto botanico interessante anche la presenza faunistica, comprendente pavoni, caprette nane, anatre e pappagalli.
Info: www.trauttmansdorff.it – info@trauttmansdorff.it – Tel. 0473 25 56 00.
Apertura: 1° aprile – 15 novembre, tutti i giorni. Tempi di visita 3 – 6 ore, animali non ammessi. Ingresso: adulti € 13, famiglie (3 persone) € 28.
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