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Homepage > CULTURA > NATURA/SCIENZA > Votiamo la scoperta archeologica più importante del 2016
agosto 5, 2017  |  By Giulio Badini In NATURA/SCIENZA

Votiamo la scoperta archeologica più importante del 2016

317 Grecia, Amphipolis

Ogni giorno nel mondo avvengono numerose scoperte archeologiche;  quelle ritenute più salienti finiscono strillate sui grandi media per essere divulgate ovunque,  le altre reputate secondarie restano confinate sulla stampa locale, quando hanno la fortuna di arrivarci e non essere del tutto ignorate.  Ma a chi tocca decidere quali sono le scoperte importanti, e quali no ?  Non certo ai giornalisti, che non ne hanno la competenza e non dispongono di elementi oggettivi di giudizio, ma neppure agli scopritori, troppo coinvolti emotivamente e in palese conflitto di interesse.  Allora chi ?  A risolvere questo interrogativo ci ha pensato la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, la maggiore manifestazione del settore in programma ogni anno ad ottobre (26 – 29 ottobre 2017) nella suggestiva cornice di Paestum-Capaccio (Salerno), assieme alla rivista di settore Archeo.  Esse hanno infatti istituito tre anni fa l’International Archeological Discovery Award  “Khaled al-Asaad”, dedicato all’eroico direttore del museo e dei resti archeologici di Palmira in Siria, affidando alle quattro più importanti riviste specializzate di Regno Unito, Germania, Francia e Svizzera il compito di selezionare quelle da loro ritenute le cinque più importanti scoperte compiute nell’anno precedente.  Tale cinquina verrà quindi sottoposta al voto democratico degli appassionati cultori della materia sul sito della BMTA, per arrivare a determinare la scoperta più importante realizzata nell’anno precedente e quindi la vincitrice del premio. Per il 2017 la commissione ha selezionato le seguenti candidature.

Egitto, Abydos
Egitto, Abydos

Barca funeraria di Sesostri III e graffiti di navi ad Abido (Egitto). Nel complesso funerario del faraone Sesostri III ad Abydos, noto fin dal 1904, scavi del Museo e Università della Pennsylvania hanno portato alla luce una stanza ipogea in mattoni crudi di 21×4 m con volte a botte, destinata forse a contenere la barca funeraria del faraone sepolto 3800 anni fa.  Le pareti stuccate con gesso bianco si presentano letteralmente ricoperte dai graffiti ritraenti 120 imbarcazioni di tutti i tipi e dimensioni (da 10 cm fino a 1,5 m), oltre ad immagini di gazzelle, bovidi, alberi, fiori e strumenti per la navigazione:  un campionario unico. Nel pavimento sono state scoperte interrate 145 giare di ceramica di consistenti dimensioni per liquidi, le cosiddette giare da birra.  Sesostri è stato uno dei più potenti faraoni della XII dinastia, autore di importanti conquiste territoriali e regnante in un periodo di grande splendore economico e culturale per l’Egitto, uno dei primi divinizzati ancora in vita.

Francia, Grotta di Bruniquel
Francia, Grotta di Bruniquel

Strutture di Neanderthal,  Grotta di Bruniquel  (Francia). Nel 1990 speleo francesi riaprono una grotta presso il bel borgo medievale di Bruniquel, nel sud-ovest della Francia (dipartimento della Garonna, regione Midi-Pirenei, zona nota per grotte dipinte e siti paletnologici), rimasta inaccessibile fin dal Pleistocene.  All’interno rinvengono un gran numero di concrezioni spezzate, ossa di orsi delle caverne e di altra megafauna preistorica e, soprattutto, in una sala a 330 m dall’ingresso, una serie di cerchi – uno di 6,7 m di diametro, un secondo di 4,5 e altri di 2 – formati da ben 440 pezzi di stalattiti, stalagmiti e colonne di calcite, tutte alte tra 30 e 35 cm, spezzate e messe in fila o accumulate una sull’altra, per un peso complessivo di 2,2 tonnellate.  Un lavoro gigantesco. Tutto intorno ossa combuste e tracce di fuochi e di torce.  Fino ad ora gli studiosi non sono riusciti a dare una spiegazione plausibile a questa “costruzione” preistorica, ma risultano chiare due cose: 1) chi l’ha realizzata possedeva ottime capacità di progettazione e di adeguata struttura sociale;  2) nel mondo non è mai stato trovato nulla del genere, e la si può pertanto definire come la più antica struttura umana. Ma antica quanto ?  La datazione iniziale con il C14 di un osso combusto ha fornito un’età di 47.600 anni, e tutti hanno pensato di attribuirla all’intelligente Homo sapiens, cioè noi, anche se qualcosa non tornava perché la nostra specie compare in Europa negli ultimi 40.000 anni.  Opera allora dei predecessori dei sapiens, vale a dire il primitivo uomo di Neanderthal ?  Sembrava incredibile, ma una recente datazione compiuta con uranio ha fornito la strabiliante età di ben 176.000 anni, in epoca glaciale fredda MIS 6. Forse i neanderthaliani erano meno primitivi di quanto non immaginassimo.

Iraq, Bassetki
Iraq, Bassetki

Città di età del Bronzo di Bassetki (Iraq). Il team guidato da Peter Pfalzner dell’Università tedesca di Tubinga ha portato alla luce nel nord dell’Iraq, presso il villaggio di etnia curda di Bassetki, i resti di un grande insediamento urbano dell’età del Bronzo risalente al 3000 a.C. e che prosperò per ben 1200 anni, quindi anche all’epoca del regno Accadico (2340-2200 a.C.). Si tratta di una città fortificata con mura alzate nel 2700 a.C., con tanto di area abitativa, necropoli, grandi edifici pubblici, rete di strade, ecc. e un tempio dedicato al dio mesopotamico Adad, che ha funzionato da punto di incontro tra diverse culture presenti nell’area mesopotamica e anatolica.  Quello Accadico è stato un regno semitico mesopotamico con capitale ad Akkad, sulla riva sinistra dell’Eufrate.

Pakistan, Barikot
Pakistan, Barikot

La città indo-greca di Bazira (Pakistan). Dal 1984 la Missione Archeologica Italiana guidata dal prof. Luca Olivieri è impegnata nel nord-ovest del Pakistan, presso il villaggio di Barikot all’imbocco della valle dello Swat, nello scavo della Fortezza degli Assakenoi, su una superficie di 12 ettari inclusa l’acropoli, sorta su un precedente villaggio protostorico di età del Bronzo risalente al 1100-1000 a.C.. La fortezza venne assediata e conquistata nel 327 a.C. da Cemo, generale di Alessandro, mentre il Macedone stava risalendo lo Swat per conquistare la capitale Massaka; la fortezza fu trasformata in una città indo-greca con architettura in stile ellenistico, e nel II sec. a.C. fu dotata di potenti mura di cinta e divenne la capitale di Menandro, il curioso re greco di fede buddista, per essere abbandonata nel III sec. a causa di un terremoto distruttivo.

Regno Unito, Londra, tavoletta romana
Regno Unito, Londra, tavoletta romana

405  tavolette romane a Londra (Regno Unito). Nel cuore della City londinese nello scorso anno, durante la costrazione dell’edificio che ospiterà la nuova sede di Bloomberg, colosso delle comunicazioni, nell’area dove sorgeva il tempio del dio Mithra, sono state rinvenute nel fango di un antico torrente 405 tavolette scritte in latino di legno risalenti al I sec. d.C., cioè alla prima generazione di londinesi. Di queste 87 sono già state decifrate dagli studiosi: parlano di contratti, affari, commerci legati alla vita quotidiana di una città vivace, in pieno fermento e in espansione. Una, risalente all’anno 65, cita per la prima volta il nome di Londinium. Sono più o meno coeve alla sanguinosa rivolta di Bondicca, la regina della tribù degli Iceni, che nel 61 capeggiò la più consistente rivolta antiromana, durante la quale Londinium fu letteralmente rasa al suolo. Dalla loro lettura ci si aspetti notizie importanti sull’origine della futura capitale inglese.

Grecia, Amphipolis
Grecia, Amphipolis

Le votazioni possono essere effettuate da chiunque fino al 29 settembre 2017, esprimendo il nome del soggetto prescelto sulla pagina Facebook della Borsa – www.facebook.com/borsamediterraneaturismoarcheologico;  la premiazione avverrà il 27 ottobre. Fino al 30 settembre sarà invece possibile inviare le proprie migliori foto a soggetto archeologico, che finiranno sulle pagine Fecebook: quella che otterrà più “mi piace” sarà premiata con un soggiorno a Paestum durante la Borsa.  Per la cronaca, l’edizione del 2015 del premio “Khaled al-Asaad” è stato vinto dall’archeologa greca Katerina Peristeri, per la scoperta del mausoleo di Amphipolis (Grecia), fino a quel momento attribuita a cenotafio di Alessandro Magno, mentre la scoperta di un monogramma la attribuisce ad Efistione, generale macedone amico ed amante di Alessandro.  Nel 2016 è stata invece premiata la scoperta della tomba di un principe celtico del V sec. a.C. avvenuta presso Lavau nella Champagne francese, un’enorme camera sepolcrale contenente lo scheletro del nobile, il suo carro e un ricchissimo corredo funerario in bronzo e ceramica.

Francia, Lavau
Francia, Lavau

Info:  www.borsaturismoarcheologico.it,  www.borsaturismoarcheologico.it/premio-khaled-al-asaad/,  info@bmta.it,  tel. 089 25 31 70.

Testo/Giulio Badini  – Foto Google Immagini


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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